Con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano
(a cura del Comitato di Redazione degli associati ai CPSM supplemento al “mordente” 1995)
Da una forte idea di trasformazione delle strutture e delle linee dominanti relative ai contenuti e ai metodi d’insegnamento e di diffusione della cultura musicale a un progetto reale.
Una esperienza socio-culturale, completamente autogestita, nell’educazione musicale degli adulti.
Nel corso degli anni Settanta, in tutti gli ambiti della vita civile, si è assistito costantemente, nel nostro Paese, al fiorire di iniziative relative alle più svariate attività socio-culturali. Tali iniziative avevano sostanzialmente l’obiettivo di creare condizioni che tendessero al soddisfacimento delle esigenze di una società in evoluzione che stava oltretutto acquisendo una visione del mondo assai diversa, e profondamente innovativa, rispetto a quella dominante.
In tale contesto, pure in ambito scolastico, si espresse fortemente, da parte di studenti e insegnanti, l’esigenza di apportare profondi mutamenti ai contenuti e ai metodi di trasmissione del sapere. Anche la musica non sfuggì a questa attiva fase di discussione, di contestazione e di elaborazione sia critica sia propositiva; da sempre essa veniva insegnata, negli istituti deputati, secondo schemi rigidi e tradizionali.
Fu proprio sulla spinta di tali contestazioni che, nel 1976, prese corpo l’idea che una delle massime istituzioni musicali italiane, il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, nella sua veste di struttura pubblica, potesse essere utilizzato dai cittadini anche nelle ore serali, quindi al di fuori delle normali lezioni, sperimentando con studenti adulti fino ad allora estraniati dal circuito elitario di apprendimento della musica, nuove didattiche e forme di interscambio culturale, in una visione del tutto originale dell’apprendimento della musica.
Nacque così, a seguito dell’occupazione della sala Puccini da parte di alcuni allievi e insegnanti del Conservatorio stesso, l'”Apertura serale” destinata successivamente a mutare il proprio nome in quello tuttora vigente di “Corsi Popolari Serali di Musica – CPSM”.
Dopo un breve periodo iniziale caratterizzato da una struttura sempre meno spontaneisticamente organizzata, nella quale gli allievi versavano una quota molto contenuta di adesione ai corsi e gli insegnanti percepivano un compenso quasi simbolico, nel 1984 si realizzò una vera e propria svolta.
La crescita dell’iniziativa per numero di allievi e di corsi aveva portato, infatti, nel 1979-80 all’insediamento nelle aule didattiche delle scuole medie annesse al Conservatorio e, nel 1984, alla costituzione dei Corsi Popolari Serali di Musica quale Associazione culturale senza scopo di lucro, forma giuridica ancor oggi operante.
L’Associazione, negli anni seguenti, ha inoltre mantenuto contatti con le strutture del Conservatorio (Direzione, Consiglio di amministrazione, corpo insegnante e non docenti) per consolidare un rapporto di collaborazione tra l’istituzione e la domanda di cultura musicale che i CPSM interpretano.
Nacque con l’Associazione uno Statuto e, per l’aspetto autogestionale, si strutturò un Comitato promotore e, in seguito, un Consiglio direttivo il cui rinnovo è demandato al voto di tutti gli associati (allievi e insegnanti), i quali scelgono periodicamente al proprio interno coloro che, di anno in anno, dirigono l’Associazione.
Sempre, comunque, e con lucida decisione, sono state costantemente mantenute, nel tempo, sostanziali differenze rispetto a una normale scuola di musica, sia civica sia privata. Le finalità non professionistiche degli insegnamenti, l’apertura di corsi anche ai principianti di un determinato strumento, i contenuti didattici dei corsi e l’assoluta gratuità del consistente lavoro organizzativo prestato dagli stessi associati sono solo alcuni esempi che qualificano tali differenze. * * *
Durante i primi anni i corsi hanno registrato la presenza di un centinaio di allievi l’anno, numero costantemente aumentato in seguito fino ai 325 iscritti del 1984 (come si è già detto, anno di costituzione dell’Associazione).
Il grafico 1 mostra l’andamento delle adesioni nell’anno 1984 e in quelli a esso successivi, fino ai cinquecento associati del 1988. Nel 1989, per indisponibilità del corso collettivo di ascolto musicale, le adesioni sono state 458, e all’incirca su tale numero le presenze annue si sono poi attestate. Il numero complessivo di adesioni dal 1984 a oggi è stato di 4.934. E se si considerano le persone che hanno frequentato i corsi dell'”Apertura serale” negli otto anni precedenti la costituzione dell’Associazione CPSM, il totale va ben oltre le 6.000 unità.
GRAFICO 1
Per quanto riguarda le scelte degli allievi (grafico 2) negli anni dal 1984 al 1994, le iscrizioni complessive ai corsi strumentali e vocali indicano una netta prevalenza di preferenze per i corsi di pianoforte classico, sassofono, chitarra classica, flauto traverso, strumenti ad arco, canto lirico e canto jazz (51 per cento, v. grafico 3).
GRAFICO 2
GRAFICO 3
Per il 20 per cento di associati le scelte si sono indirizzate a quattordici diversi insegnamenti, tra cui: organetto, clarinetto, piano jazz, flauto diritto, percussioni, tromba (v. grafico 4).
GRAFICO 4
Tra i corsi collettivi (29 per cento di associati, v. grafico 5) il coro ha riscosso il maggior numero di adesioni (11,7 per cento).
Dalla nascita dell'”Apertura serale” (1976) a oggi gli strumenti e le discipline musicali per i quali sono stati istituiti corsi sono stati trentasette; nelle classi si sono alternati circa centotrentacinque insegnanti.
Oltre ai corsi, ed estesi alla partecipazione di tutti gli iscritti, si sono tenuti più di una trentina di seminari, incontri-dibattito e concerti-lezione, condotti da Docenti sia dei CPSM sia del Conservatorio Giuseppe Verdi. Alcuni sono stati realizzati con il patrocinio e il contributo del Comune di Milano, della Re-gione Lombardia, della Provincia di Milano. L’Assessorato alla Cultura della Provincia ha inoltre esteso il patrocinio a tutte le attività dei corsi musicali dei CPSM a partire dal 1994.
I corsi sono stati indirizzati a un pubblico adulto, senza distinzione di ceto sociale e di età; si sono avvicinate in tal senso alla musica anche persone appartenenti alla cosiddetta terza età.
Durante i primi anni di attività le adesioni provenivano in genere dal mondo degli studenti universitari con una discreta presenza popolare di estrazione operaia; in seguito, e a tutt’oggi, l’utenza si è allargata al ceto impiegatizio e insegnante e si può definire comunque, nel suo complesso, estremamente eterogenea.
Anche oggi rimangono saldi alcuni punti fermi, quali: l’apertura a tutti i tipi di strumenti e discipline, la promozione di quelli meno conosciuti e praticati nell’ambito delle sedi tradizionali (per esempio, sassofono, organetto diatonico, mandolino, oboe), non disconoscendo tuttavia l’importanza di una essenziale formazione teorica, sotto forma di lezioni collettive di teoria musicale a diversi livelli, nonché di discipline più specialistiche quali guida all’ascolto, storia e analisi della musica contemporanea e composizione.
Per precisa scelta statutaria, i Corsi Popolari Serali di Musica considerano obiettivo qualificante per tutti i loro allievi il fare musica insieme. Ciò rappresenta, infatti, un mezzo sicuro per stimolare una consapevole crescita culturale o, meglio, per riappropriarsi della cultura musicale attraverso una presa di coscienza di ciò che significa “far musica insieme” (che certamente non si ricollega né a modelli televisivi né a quelli dell’emulazione concertistica professionale).
Il fare musica insieme trova i suoi momenti di realizzazione sia attraverso collaborazioni interclasse (dando vita quindi a interessanti combinazioni strumentali), sia con l’apertura di specifici corsi di musica d’insieme, nei quali gli allievi suonano diversi strumenti nell’ambito di formazioni orchestrali e di gruppi cameristici.
Un ruolo particolare è svolto dal laboratorio jazz, vera e propria band che pratica, con l’apporto di differenti strumenti, l’esecuzione e l’improvvisazione caratteristiche della musica jazz.
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Con i concerti pubblici promossi a partire dal 1990 (di coro e orchestra, di gruppi cameristici, di gruppi jazz ecc.) i Corsi Popolari Serali di Musica hanno potuto iniziare a esprimersi al meglio: alcuni concerti hanno ottenuto il patrocinio della Regione Lombardia.
Durante ciascun anno di corsi si effettuano all’interno della scuola “Serate musicali”, durante le quali vengono presentati, con cadenza mensile, veri e propri concerti ai quali partecipano in qualità di esecutori gran parte degli allievi, compresi coloro che da poco hanno avuto il loro primo approccio con la musica.
Al termine di ogni anno, inoltre, viene indetta la “Festa dei CPSM”, nella quale si esibiscono ensemble musicali numericamente consistenti (con esecutori sia di musica da camera sia di jazz): una festa offerta al pubblico, che si svolge in un teatro cittadino.
E se qualcosa si vuol giudicare, ebbene, non può essere altro che l’entusiasmo; quello spirito che, a partire da quegli ormai lontani anni Settanta è spinta propulsiva per una realtà, quella dei Corsi Popolari Serali di Musica, che è unica in Italia, che vive nel segno di un vero amore per la musica e che si propone sempre più come un valido veicolo attraverso il quale chi desidera arricchire la propria esistenza grazie agli “amici suoni” lo può fare senza ansia di esami, ma con la gradevole sensazione di partecipare a qualcosa di bello e appagante… il che non è poco.
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Il futuro dei Corsi Popolari Serali di Musica è quindi proiettato verso una intensa attività di promozione della musica sia all’interno sia all’esterno dell’Associazione.
Non a caso dal 1990 si pubblica un bollettino di informazione e cultura musicale, “il mordente”, che costituisce uno spunto di riflessione su temi legati alla musica, una finestra sulle novità discografiche, editoriali, concertistiche; e soprattutto uno spazio aperto al dibattito, e a un recupero di esperienze dimenticate, quale quella legata alle tradizioni e alla realtà della musica popolare.
Da quello stesso periodo appositi gruppi di lavoro sono incaricati di organizzare e gestire iniziative concertistiche, seminari, incontri-dibattito e convegni.
Alcune iniziative sono inoltre realizzate in un’ottica di solidarietà sociale: è in questo spirito che allievi dei CPSM hanno, per esempio, tenuto concerti a favore di Associazioni del volontariato che dedicano la propria attività a carcerati, handicappati ecc. Altre occasioni hanno visto la partecipazione di gruppi vocali e strumentali a manifestazioni culturali (mostre di pittura, di fotografia ecc.).
Questa è la strada tracciata ed esplorata finora, e che ci proponiamo ovviamente di continuare a percorrere con passione e determinazione. Per continuare a tener vivo un linguaggio che è talmente efficace da riuscire ad abbattere barriere e steccati, affratellando realmente tutto il genere umano, e un valore profondamente significativo per questo nostro mondo che tanti ne ha sacrificati, abbandonati o disconosciuti. E a proporre questo linguaggio e questo valore anche come una delle “terapie” per vincere e superare le insicurezze, i dubbi, le ansie della vita di tutti i giorni.
Supplemento a © “il mordente” bollettino di informazione e cultura a cura del Comitato di Redazione degli associati ai Corsi Popolari Serali di Musica, Milano 1995